Nell’era della condivisione, Instagram, Facebook e TikTok vanno ormai in loop sugli schermi di giovani e giovanissimi, con infinite possibilità e non pochi rischi per lo sviluppo e la socialità.

Perché davvero amiamo i social network

Le piattaforme social sono un megafono della realtà: a volte filtrata, distorta ed edulcorata. Un palcoscenico su cui ognuno può salire, per dire la sua, per gli applausi o per le luci dei riflettori. La gara per i like, le condivisioni e i commenti con emoji, i tag e i messaggi di approvazione. Far parte delle piattaforme social è una buona occasione per costruire una community o semplicemente entrare in quella in cui ci sentiamo più “a casa”, pur essendo circondati da sconosciuti, con cui condividere idee e preferenze. 

Da quando i social sono con noi, non abbiamo mai dovuto dire addio agli amici lontani grazie a messaggi e reactions; siamo costantemente aggiornati su celebrità e brand che ci interessano e seguiamo le news con facilità. Non solo, non abbiamo bisogno di andarci a procacciare i contenuti, perché è l’algoritmo che lo fa al posto nostro. E impara. Giorno dopo giorno, la nostra home diventa immagine e somiglianza di chi la naviga pigramente, sui mezzi o in pausa tra le lezioni. Le informazioni viaggiano velocemente, anzi, come si suol dire “in modo virale”.

A cosa non pensi quando navighi sui social

Scegliere un filtro per ogni foto venuta male, pubblicare una storia giorni dopo averla preparata, avere salvati i posti in cui si trovano altre persone che seguiamo: non si può certo dire che la trasparenza sia il forte di queste piattaforme. Se è vero che possono essere un grande assist alla spontaneità di alcuni creator, permettendo ai followers di “vivere” insieme a chi posta un momento o avviare una discussione live, sono anche strumento per costruire intere identità. Per ogni dieci amici che sono a casa a studiare, uno è in vacanza e ci fa vedere, attraverso lo schermo, quel tramonto e quell’aperitivo che non gustiamo da tanto. Improvvisamente ci sentiamo gli unici rinchiusi a casa o sommersi dai libri e dal lavoro. Per ogni dieci amici che stamattina si sono guardati allo specchio e hanno rimandato la dieta a lunedì, uno ha pubblicato un selfie che rasenta la perfezione, magari imitando le celebrities, con pose e soprattutto filtri.

La chiave per navigare in questo mare di contenuti è la serenità: prenderli come il meglio che possiamo vedere, non lo standard o il minimo necessario per essere “pari” a qualcun altro. Essere felici per una bella inquadratura, supportare il successo altrui e prendere i buoni esempi come ispirazione e non come gabbia, ricordando che, in fondo, quelli nella foto del nostro profilo che abbiamo scelto accuratamente siamo e dobbiamo rimanere noi.