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Guerra e arte: anche i musei sono sotto attacco

La cultura ha da sempre unito il mondo nei periodi di guerra ma soprattutto nei periodi di pace, promuovendo messaggi di armonia e prosperità. Per questo ha suscitato particolare scandalo il contrattacco sullo stesso terreno del ministero della Cultura russa . La richiesta è chiara: ritirare dall’Europa tutte le opere d’arte date in prestito in esposizione ai musei e riportarle a casa.

L’Italia è inserita nella black list culturale russa

«Spiace informarvi che, in base alla decisione del ministro della Cultura russa…» inizia così la lettera spedita a musei di mezzo mondo da Mikhail Piotrovsky, direttore generale dell’Ermitage. Obiettivo: far ritirare le opere date in prestito ai musei.

Lettera arrivata anche alle istituzioni museali milanesi: il Palazzo Reale e le Galleria d’Italia di Intesa Sanpaolo, ponendo fine all’iniziativa “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”.

Le mostre artistiche nei musei sono colpite dalla guerra

Dal 23 febbraio al 5 maggio, presso il Palazzo Reale, è possibile ammirare Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano. Mostra dedicata all’immagine della donna nella pittura del grande maestro e dei suoi contemporanei. Circa un centinaio le opere esposte, molte delle quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. Davvero imperdibile. Peccato che è richiesto obbligatoriamente il ritiro di due dipinti: Giovane donna con cappello piumato di Tiziano e Giovane donna con vecchio di profilo di Giovanni Cariani. La richiesta è di preparare il prima possibile imballaggio e spedizione. Il tutto curato da agenzie di trasporto russo e in camion super blindati.

La Galleria d’Italia, in Piazza della Scala, ha ospitato fino al 27 marzo l’esposizione Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, sui viaggi in Italia dell’élite europea tra il Sette e Ottocento. La rassegna ha previsto proprio la collaborazione con l’Ermitage. A ritirare un biglietto diretto per San Pietroburgo sono addirittura ben 23 opere. In questo caso la fine della mostra coincide con l’ultimatum russo, ma comunque tutte queste opere hanno dovuto chiudere in anticipo la loro esposizione.

Non solo Milano, ma anche altre città ospitano opere d’arte delle collezioni russe. Come il Palazzo Roverella di Rovigo, che fino al 26 giugno presenta Kandinskij. L’opera (1900-1940). Capolavori gran parti provenienti da musei e collezioni private russe. Ad essere restituita anticipatamente è anche Giovane donna di Pablo Picasso, finora mai esposta in Italia. Chicca della mostra in programma alla Fondazione Fendi di Roma.

Anche i musei hanno un ruolo di soft power fondamentale: la risposta dell’Italia alle richieste russe

Quando un museo richiede la restituzione delle opere prestate non ci si oppone, ma pare che ancora non sia stato organizzato nessun trasporto. Forse per un ripensamento da parte del ministro e dell’Ermitage.

Così il mondo della cultura si mobilita e prende posizione contro la Russia e Putin, decidendo di non restare in silenzio di fronte alla tragedia umanitaria e alle violenze che si stanno consumando in questi giorni. Artisti, ballerini, scrittori, giornalisti, teatranti, tutti hanno scelto di esporsi in merito alla situazione perché se sparisce l’arte, non sparisce solo la nostra storia, ma anche la nostra identità, la nostra cultura e le nostre radici.

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