Arriva “Gen Z Art Storiez”, la mini serie che guarda l’arte attraverso gli occhi dei ragazzi della Generazione Zeta a Venezia
L’arte dal punto di vista della Gen Z
Nelle sale della collezione Peggy Guggenheim di Venezia, nove ragazzi Gen Z, che hanno quindi tra i 17 e i 24 anni, partecipano alla “Gen Z Art Storiez”, una miniserie realizzata dalla Collezione Peggy Guggenheim in collaborazione con il team editoriale e creativo di ARTE.it. L’iniziativa è stata sostenuta da Lavazza, Institutional Patron del museo dal 2016. Alice C., Alice S., Enrico, Eugenia, Lorenzo, Maia, Marcello, Pietro e Sofia amano l’arte e si mettono al centro delle re-interpretazioni dei grandi capolavori che si possono ammirare a Venezia. Un video a settimana condiviso sui social del museo e di Lavazza e sul sito di ARTE.it per raccontare in veste Generazione Z quattro opere: Paesaggio con macchie rosse n.2 di Vasily Kandinsky, L’impero della luce di René Magritte, La pastorella delle sfingi di Leonor Fini e Dinamismo di un cavallo in corsa e Case di Umberto Boccioni. Insieme a loro, quattro guest scelti dai ragazzi per alimentare uno scambio di opinioni e temi.
Un nuovo target di riferimento
La chiave di Gen Z Art Storiez è la partecipazione attiva e da protagonisti di un target (la generazione Zeta, che comprende studenti delle superiori e università) che la pandemia ha reso ancora più difficile raggiungere e ingaggiare. I loro punti di vista sono freschi, fuori dal coro, inaspettati. Ed ecco che un dialogo tra i ragazzi e la scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli su “La pastorella delle sfingi” della pittrice argentina Leonor Fini diventa spunto per discutere di temi come la parità di genere o il ruolo della donna, hot topics per questi ragazzi nel 2021.
L’obiettivo di Gen Z Art Storiez
L’obiettivo dell’iniziativa, quindi, non è quello di “svecchiare” le opere o di “convincere” i giovani ad avvicinarsi ai musei e all’arte. L’arte non ha mai bisogno di essere svecchiata. Ha solo bisogno di un’opportunità per essere ammirata durante i cambiamenti della società. I giovani, d’altra parte, non hanno bisogno di nessuno che li convinca del valore dell’arte, perché lo conoscono già. Sono, però, molto più proattivi se gli viene fornito un punto di contatto e un’occasione per dialogare con altre generazioni, con professionisti, con i loro coetanei attraverso i social a partire dalla riflessione su un’opera.
Questo dialogo tra arte e Generazione Zeta proseguirà anche nel 2022, con nuovi progetti legati ad esempio alla mostra temporanea “Surrealismo e magia. La modernità incantata” che aprirà al pubblico il 9 aprile 2022.