La tecnologia del XXI secolo sembra non avere limiti e propone possibilità ed esperienze sempre più immersive che risultano ormai parte integrante della quotidianità. Ad oggi, guardare una serie mentre si viaggia in metropolitana o vivere per alcune ore in una dimensione parallela grazie a dispositivi tecnologici visuali sono esperienze quasi comuni.
Non per questo la rivoluzione tech si arresta, e anzi persegue obiettivi sempre più ambiziosi. Tra questi presenziano in prima linea le nuove lenti a contatto delle società di Mojo Vision e di InWith, ovvero lenti a contatto smart che propongono alla vista contenuti digitali, senza trascurare ciò che realmente ci circonda.
Mojo Lens: la rivoluzione digitale prende forma anche tra le lenti a contatto
Le Mojo Lens sono dispositivi dotati di micro LED con 14 mila pixel per pollice, con un diametro di solo 0,5 millimetri. Attualmente si tratta di dispositiviche è possibile indossare alternativamente, anche se l’obiettivo è quello di permettere di indossarle contemporaneamente e accedere ai contenuti 3D.
Queste lenti a contatto funzionano attraverso il movimento oculare stesso: grazie ad un accelerometro, magnetometro e giroscopio, le lenti catturano i movimenti oculari e immobilizzano le immagini AR. In particolare le Mojo Lens si rivolgono al pubblico sportivo, mostrando dati sull’allenamento e puntando a collaborazioni con colossi come Adidas.
Per quanto riguarda le lenti a contatto di InWith si rivolgono sia ad utenti ipovedenti che a quelli che soffrono di presbiopia, mettendo a fuoco oggetti nelle vicinanze. Non solo: queste lenti forniscono informazioni sulle condizioni dell’utente, come la velocità a cui sta viaggiando, notifiche social e orario.
Come funzionano le lenti a contatto nella realtà aumentata
Come accade per ogni nuova invenzione, anche le Mojo Lens necessitano di una messa a punto. Il prototipo si caratterizza per un certo spessore, dovuto ad un piccolo processore ARM M0 e una microbatteria con circuito integrato per l’alimentazione. Tra gli obiettivi c’è infatti quello di ridurne lo spessore in modo da garantire la possibilità di farne uso giornaliero.
Altrettanto significativa, è la necessità di integrare le lenti a contatto con l’uso di un dispositivo da posizionare intorno al collo in concomitanza ad un cappello con un’antenna integrata per ottenere una connessione di 5 GHz e quindi permettere lo scambio di dati.
Anche nel caso delle lenti di InWith si punta all’utilizzo del dispositivo senza ulteriori collegamenti, se non utilizzando lo smartphone come periferica indossabile.
Lenti a contatto e futuro tech sono una priorità di Samsung e Google
Molte aziende importanti come Samsung e Google si stanno impegnando per la ricerca in questo ambito, accelerando l’arrivo di un futuro tech che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza e andrà ad integrare sempre di più la realtà del metaverso, anche se la strada è ancora lunga e i CEO delle società sono consapevoli del lavoro necessario per rendere la rivoluzione una realtà comune.